Epifania 6 gennaio 1907

Gentile da Fabriano Adorazione dei Magi
I Magi portarono doni al Bambinello
per i bimbi a San Lorenzo Montessori
iniziò un progetto molto bello:
una Casa ad arte preparata
dove capire insieme tante cose
allegre, varie e misteriose
E nel giorno dedicato alla Befana
Maria quella Casa inaugurò: unica
era allora, ma adesso sono tante
sulle terre del pianeta
E “tenera mente” le saluta
come culle in cui sorrisero
la nuova Donna e  l’Uomo nuovo.

san lorenzo innaugurazione

L’orto di Marinella – Dialoghi curiosi: Aurora e il Pomodoro

Aurora: Buongiorno! Tu chi sei?

Pomodoro: Sono il pomodoro sugoso, allegro e rosso che più rosso non si può e a volte posso sembrare un palloncino. Non sono italiano e vengo dall’America lontana, sono un viaggiatore internazionale e ho viaggiato tanto per mare insieme alla patata!

Pomodori

Aurora: Dentro al cuore cosa c’hai?

Pomodoro: La mia polpa è rossa come la buccia e dentro ho tanti semini gialli che diventeranno prima piantine poi tanti pomodorini, i miei figliolini. Se mi premi esce un succo rosso e se mi passi… sarò la tua passata!

Aurora: Ma con tutto quel rosso poi che si fa?

Pomodoro: Si fa il sugo, si fa la pizza, si fa la bruschetta, si fa la pappa con il pomodoro, proprio quella di Gian Burrasca. Canta con me: Viva la pa, pa, pappa / col po, po, po, po, po, po, pomodoro…. Viva la pa, pappa pa, ppa/ Col po, po, pomodor!

Bambina-Pomodori

Aurora: E il rosso mangiato, così colorato, che fine fa?

Pomodoro: Il rosso scende nel cuore e lo riempie d’amore, poi se ne va lungo le arterie fino alle mani, fino ai piedini, fino agli occhietti birichini, cui regala guizzi in più oltre a quelli che hai già tu e dalle vene risale per colorarti le guance ancora di più. E se ti senti stanca e anche un po’ triste, un bel piatto di spaghetti al pomodoro ti tirerà su! Se ci aggiungi un’oliva, ancora di più!

Aurora: Ma freschi, quando vi posso mangiare?

Pomodoro: Poiché il freddo ci fa male, noi d’inverno​ ci nascondiamo per rinascere d’estate, sennò tondi come siamo​ ci​ potresti anche mettere su un ramo dell’albero a Natale!

Aurora: Ma se poi voi pomodori nessuno vi viene a mangiare?

Pomodoro: Allora nel trespolo dell’orto noi diamo anche conforto, perché le foglie più verdi e succose, che non bisogna mangiare perché troppo amare, sono il rimedio per le zanzare e seppure appaiono un po’ boriose, danno un profumo di fresco e pulito che proprio a tutti ricorda l’antica filastrocca che cantiamo ai bambini:

Nell’orto dai bimbi curato
ogni giorno vangato e innaffiato
noi pomodori felici aspettiamo:
con ortaggi raccolti dalle loro manine
si fanno spuntini e merendine
e dentro ai panini ripieni e imbottiti
tra i cibi farciti il pomodoro
col suo rosso la fa da padrone
e addolcisce il solleone
nascendo e maturando per tutta l’estate
come palloncini ben allineati tra verze e patate.

Clicca qui per scaricare i disegni da colorare e buon divertimento!

Testi di Marinella Canale e disegni di Clorinda Baldi, con il coordinamento editoriale di Enrica Baldi.

Vedi anche:

Rubrica: L’orto di Marinella – Suggerimenti per fare apprezzare gli ortaggi ai bambini

“Anna dei miracoli” per la giornata internazionale delle persone con disabilità

Helen_Keller_with_Anne_Sullivan_in_July_1888Era il 1962 quando la disabilità irruppe nel grande schermo con “Anna dei miracoli”, il film di Arthur Penn che racconta la storia di una bambina dell’Alabama, divenuta sorda e cieca a diciotto mesi, poi rieducata da una donna che a sua volta era stata quasi completamente cieca a causa di un tracoma e dopo molte operazioni era stata riabilitata in un istituto che utilizzava tecniche e metodologie innovatrici, in gran parte debitrici di quella pedagogia scientifica portata negli Usa da Eduard Seguin, il pediatra francese che Maria Montessori ha sempre riconosciuto come proprio maestro, fondatore di quella “pedagogia riparatrice” che si perpetua nel metodo Montessori. Fu lui, giovane maestro/pediatra, a creare i materiali sensoriali per l’educazione di bambini sofferenti per varie disabilità, che oggi si vedono nelle scuole Montessori.

Un film duro, in bianco e nero, che non concede nulla allo spettatore e proprio per questo lo fa entrare nel vivo di questa sofferenza e di questa grande sfida, vinta. Vinta nella vita, come racconta Bruno Bettelheim nel bel saggio “Maestra di genio e allieva prodigio” (in La Vienna di Freud), da due donne che poi non si separarono mai fino alla morte di Anne, la maestra/rieducatrice, 50 anni dopo la riabilitazione di Helen. E vinta anche sullo schermo, perché la bambina interpretata da Patty Due e la sua maestra Ann Bancroft vinsero entrambe il premio Oscar.

In questa giornata internazionale dedicata alla cura delle disabilità invitiamo tutti a (ri)vedere questo capolavoro.

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