Seminario “Sopravvivere al genocidio”

SEMINARIO RIMANDATO
Ci spiace comunicare che il seminario non potrà avere luogo il 6 novembre perché l’università è chiusa causa maltempo. Vi renderemo noto al più presto data e luogo in cui sarà possibile tenere il medesimo seminario.

Seminario organizzato da

tenera mente – onluse Assoarmeni
in collaborazione con
la cattedra di Storia della Pedagogia della Sapienza
Università di Roma

Programma

Presentazione del seminario e delle associazioni promotrici, Prof. Furio Pesci, docente di Storia della Pedagogia

Il Tibetan Children’s Village di Dharmsala (India), Enrica Baldi, Esperta metodo Montessori

La mia vita al Tibetan Children’s Village di Dharamsala e oltre, Penpa Dolma

Riflessione analitica sulla genesi dell’identità per la sopravvivenza attuale del popolo tibetano e armeno, Prof. Marinella Canale, neuropsichiatra infantile e dell’età evolutiva

Il poeta Nazariantz e il villaggio armeno di Nor Arax, Carlo Coppola, segretario del Centro Hrand Nazariantz

I bambini della scuola di Nor Arax, Rupen e Nicoletta Timurian

Conclusioni, Prof. Furio Pesci


Concept Note

Il tema di questo seminario è come un popolo soggetto a genocidio può sopravvivere e preservare la propria cultura attraverso l’educazione dei suoi piccoli.

Desideriamo perciò mettere a confronto due importanti esperienze: quella del Tibetan Children’s Village di Dharamsala, villaggio di minori tibetani rifugiati in India per sfuggire dall’oppressione del governo cinese, e il Villaggio di Nor Arax, costruito negli anni ’20 in prossimità di Bari per i sopravvissuti al genocidio armeno organizzato nel 1915 dalle autorità turche.

Il TCV nasce dalla mente illuminata di un giovane Dalai Lama appena ventiquattrenne, sensibile ai consigli di un ebreo polacco. Era il 1959 quando il Dalai Lama fuggì dal Tibet e s’insediò con altri 120.000 tibetani nella piccola città di Dharamsala, grazie all’aiuto e al sostegno dell’allora primo ministro Nerhu. Ma subito capì che il futuro del popolo tibetano era riposto nei suoi piccoli, orfani e senza risorse, che radunò e accolse nel villaggio che fece costruire per loro a qualche chilometro da Dharamsala; il primo dei nove villaggi che oggi arrivano ad ospitare circa 16.000 minori tibetani, che continuano ad affluire fuggendo l’oppressione cinese.

Il villaggio di Nor Arax nasce dall’idea visionaria di un poeta: Hrant Nazariantz, che fece trasferire gli artisti di tappeti armeni sopravvissuti al genocidio, sparsi tra i campi profughi di Rodi e della Grecia, e riuscì a farli accogliere in Italia, in provincia di Bari, in un villaggio espressamente costruito per loro e che aveva al suo centro una fabbrica di tappeti. In questo luogo vennero salvate molte vite e venne preservata la cultura armena attraverso l’educazione che vi era impartita e la produzione di tappeti, artigianato artistico tradizionale armeno.

Il Tibetan Children’s Village e Nor Arax sono accomunati dal fatto di essere luoghi costruiti per accogliere i sopravvissuti di un genocidio, dove le nuove generazioni possano essere educate, preservando le fondamenta della propria cultura e al tempo stesso onorando la cultura del paese che li accoglie.

Come in queste esperienze siano stati individuati i criteri educativi più idonei, dal metodo Montessori al TCV di Dharamsala alla pedagogia sperimentale adottata nella scuola e nel villaggio di Nor Arax, sarà oggetto d’indagine in questo seminario.

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