Il bambino in casa: lo sviluppo del movimento e dell’intelligenza
Quanti di noi ricordano il disorientamento e la frustrazione di camminare con le scarpe invertite oppure di infilarsi i pantaloni con la chiusura lampo dietro invece che davanti? O infilare la testa in una manica perché non si trova lo scollo?
Vestirsi è uno dei primi atti del vivere nel mondo che ogni bambino, ogni bambina, rinnova dopo il buio del sonno. Si forma qui, dopo essersi lavati, l’umore con cui entrerà nel vivere quotidiano: il suo rapporto con i propri bisogni e gli oggetti necessari per soddisfarli, il modo in cui usarli… Un bambino, una bambina che sappiano lavarsi e vestirsi da soli sono bambini più allegri, più soddisfatti di sé: è frustrante sentirsi goffi e impotenti in un mondo di giganti che ti guardano dall’alto!
E ben di più si potrebbe dire su quell’ampio settore dell’educazione che Montessori chiama “la vita pratica”, cioè tutte quelle mansioni da svolgere ogni giorno per vivere e che ogni giorno noi adulti eseguiamo automaticamente, in fretta, senza neppure rendercene conto… mentre per un bambino, una bambina, ciascuno di questi gesti è un’esperienza totalizzante di coordinamento motorio, di sequenza di movimenti e di sensazioni nuove: il calore dell’acqua, il profumo della saponetta, la morbida spugna che strizza tra le mani, quella con cui si asciuga il viso… la consistenza morbida e cedevole della lana… a fronte del cotone della felpa, più spessa e compatta…
Quello di stare in casa è oggi un obbligo che può avvicinarci moltissimo ai nostri bambini, al loro modo di sentire e pensare… noi che di solito abbiamo così poco tempo da dedicare loro. Possiamo in queste settimane davvero “vivere insieme”, facendo partecipare i nostri figli più piccoli alla vita della famiglia, consolidando così un amore che nella vicinanza si nutre dei piccoli gesti della vita quotidiana. Gesti vissuti come attività divertenti che procurano quel coordinamento motorio che è la conquista evolutiva per questa fascia di età. Riuscendo da sé a soddisfare molti dei loro bisogni, ciascuna bambina e ciascun bambino si sentiranno soddisfatti e vivificati. Più forti per affrontare il mondo fuori delle mura domestiche.
Sentiamo cosa Montessori ha da dire su questo:
L’adulto potrebbe avere una specie di missione: quella di essere un ispiratore delle azioni infantili, un libro aperto in cui il bambino legga la guida dei suoi propri movimenti e impari ciò che gli è necessario di apprendere per agire bene.
E così prosegue:
Ma l’adulto, per assumere questo compito, dovrebbe agire lentamente affinché l’azione sua sia chiara in tutte le particolarità, per il bambino che l’osserva. Se l’adulto si abbandona invece ai suoi propri ritmi rapidi e possenti, allora invece di ispirare il bambino, può incidere se stesso nell’animo del bambino e sostituirsi in lui con la suggestione.
Cosa intende Montessori per “ritmo”?
Il ritmo non è come un’idea vecchia che si può cambiare o un’idea nuova che si può capire. Il ritmo del movimento fa parte dell’individuo, è un carattere insito in lui, quasi come la forma del corpo: e se questo è in armonia con altri ritmi simili, non può adattarsi a ritmi differenti senza sofferenze.
E qui Montessori fa un importante elogio della lentezza quale tappa evolutiva del bambino, che non può essere soppressa:
Egli [l’adulto] cerca come per inconscia difesa di impedire che il bambino faccia questi movimenti lenti… […] Ogni tentativo del bambino resta spezzato. L’adulto è irritato non solo dal fatto che il bambino cerca inutilmente di compiere un’azione, ma è irritato da quel ritmo, da quella maniera diversa di muoversi. Quando nel movimento del bambino c’è lentezza, allora egli irresistibilmente interviene con la sostituzione. Così, invece di aiutarlo nei suoi bisogni psichici più essenziali, l’adulto si sostituisce al bambino in tutte le azioni che questi vorrebbe compiere da sé, chiudendogli ogni via d’attività e diventando il più possente ostacolo allo svolgimento della vita.
Lo strumento che può aiutarci a superare questo nostro limite di adulti è l’analisi dei movimenti: cioè disaggregare in movimenti semplici movimenti complessi, come mostra la scheda seguente, dedicata a indossare e togliersi la parte superiore del pigiama, attività estesa per analogia a tutte le maglie, magliette e T-shirt che si infilano dalla testa. Il racconto è fatto in prima persona perché siamo noi adulti a mostrare al bambino “come si fa” e quando è il suo turno attendiamo pazientemente accanto a lui, senza né aiutarlo né correggerlo. È alla ricerca del coordinamento motorio, lasciamoglielo conquistare!
Scarica qui l’Attività di Vita Pratica: vestirsi e svestirsi
Raccontateci le esperienze che farete coi vostri bambini, chiamandoci al 3772766866 o scrivendoci a info@tenera-mente-onlus.org. Noi continueremo a pubblicare post sulla vita pratica!