Festa del papà: Giorgio Caproni a suo figlio

Ho visto dei padri giapponesi avere dei bambini una comprensione assai più profonda di quella che abbiamo noi. Uno di questi accompagnava a passeggio il suo bambino di due anni e quando questi si metteva a sedere sul marciapiede, il padre non gli diceva: “C’è polvere, che capriccio! Andiamo via.” Ma aspettava pazientemente finché il bambino si fosse alzato per proseguire il suo cammino. Anche questo è un esercizio di educatore, perché questo padre sottometteva la sua personalità dominante a quella del bambino, rispettandone l’attività. Ho visto anche uno di questi padri che stava con un piede discosto dall’altro perché il bambino si divertiva a girare intorno fra le gambe del babbo. Questo povero uomo rimaneva serio e pensoso nella sua posizione. Ammirai molto questa sapienza di educatore che molti popoli hanno già acquistato o forse hanno saputo mantenere per tradizione: noi invece siamo preoccupati soltanto di ciò che sarà dell’adulto nella vita sociale.”

da Maria Montessori: Il bambino in famiglia (1923)

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