Alfred Tomatis

“L’orecchio elettronico Tomatis è uno strumento in grado di aiutare l’individuo traumatizzato, frustrato, disadattato o bloccato a causa di qualche incidente intervenuto nella sua esistenza, a ritrovare, attraverso il pieno utilizzo – cioè, la piena liberazione delle sue percezioni auditive – la libertà insita nella sua natura, libertà del suo destino.”

Alfred Tomatis (1 gennaio 1920 – 25 dicembre 2001) appena nato – era prematuro di 6 mesi e mezzo – venne preso dalla levatrice per un orecchio e gettato nel cestino perché considerato morto. Lo salvò la nonna paterna, che di figli ne aveva partoriti ventiquattro; lo raccolse e lo rianimò. Tomatis era convinto che fu proprio la sua nascita a orientare le sue ricerche.
Subito dopo la laurea in medicina e la specializzazione come otorino-laringoiatra, iniziò a studiare il modo in cui il feto percepisce il suono, e con tecniche acustiche particolari riuscì a ricreare l’ambiente sonoro del ventre materno. Assistito dalla psicoanalista Françoise Dolto, fece ascoltare a un bambino, cui era stata diagnosticata una forma grave di autismo, la voce della mamma come la sentiva quando era nell’utero. Il bambino iniziò un’apertura verso il mondo e questa reazione positiva incoraggiò Tomatis a proseguire le sue ricerche e a mettere a punto una tecnica per la riabilitazione psicologica basata sull’ascolto.

Contemporaneamente, poiché era figlio di un famoso cantante d’opera, Tomatis riceveva nel suo studio i colleghi del padre, che avevano problemi di voce. Grazie a una comparazione casuale tra curve d’ascolto e spettri di emissioni vocali, si accorse che le frequenze che un cantante non riusciva a emettere, erano le stesse che faticava a percepire nell’ascolto.
Mise allora a punto l’orecchio elettronico, un’apparecchiatura in grado di concentrare l’ascolto sulle frequenze mal percepite, notando che – così facendo – quelle ricomparivano nella voce. Questa esperienza, provata e confermata nei laboratori di fisiologia della Sorbona, venne chiamata “effetto Tomatis”: la voce contiene soltanto gli armonici che l’orecchio percepisce.
Questa nuova metodica fu utilizzata con risultati eccellenti da molti artisti, anche famosi: Maria Callas, il baritono inglese Ben Luxon e la rockstar Sting. Inoltre, poiché l’ascolto con l’orecchio elettronico influisce anche sul parlare, favorendone il controllo, la fluidità e la memorizzazione, Gérard Dépardieu poté passare da una leggera balbuzie a un controllo straordinario della voce e del fraseggio.

Il metodo Tomatis è ormai una tecnica consolidata diffusa in tutto il mondo e la sua efficacia è stata confermata da ricerche effettuate da 8 università europee. Molto tempo prima delle ricerche americane, di cui tanto si parla oggi, fu proprio Tomatis a scoprire l’”effetto Mozart”: l’efficacia terapeutica della sua musica che, insieme ai canti gregoriani, costituisce il materiale sonoro utilizzato nella terapia dell’ascolto. A livello neurologico e fisiologico solo la musica di Mozart riesce a provocare gli stessi effetti risanatori, indipendentemente dalla loro cultura d’origine.


Libri di Tomatis:

L’ orecchio e la vita, B.C. Dalai Editore

L’ orecchio e la voce , B.C. Dalai Editore

Dalla comunicazione intrauterina al linguaggio umano, Ibis

Ascoltare l’universo,
 B.C. Dalai Editore

L’ orecchio e il linguaggio, Ibis

Perché Mozart?, Ibis

Siamo tutti nati poliglotti, Ibis

Nove mesi in paradiso. Storie della vita prenatale, Ibis

La notte uterina. La vita prima della nascita e il suo universo sonoro, Red Edizioni

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