L’orto di Marinella – Dialoghi curiosi: Shiro e il Cavolo

Shiro: Buongiorno, tu chi sei?

Il cavolo sta muto e non risponde perché non ha sentito, tutto racchiuso com’è nel suo vestito.
Bussa il bambino sul suo vestitino verde e raccolto, tutto serrato, quasi incappucciato, oppure viola scuro e profondo, come se fosse un mappamondo…

Shiro: TOC, TOC, TOC… Rispondimi dunque!

Cavolo: Non posso svegliarmi così semplicemente. Devo prima aprire piano piano il cuore alla gente! Ho tante foglie accostate tra loro, una sull’altra, e non riesco a rivelare il mio centro, se non mi raggiungi con il tuo pensiero fino al mio dentro.

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Shiro: Forse la mamma ti deve tagliare con il coltello e allora in una tua metà rintracciare potrà la costruzione del tuo cappuccio su strati di verde sontuosità.

Cavolo: Sono grasso e importante, sono lucido e imponente, peso tanto e mi cucinerai in tante ricette… scegli quella che vorrai finché sazio tu sarai.

Shiro: Ma dimmi, capricci non ne fai?

Cavolo: Qualche volta, credi a me, sono capriccioso più di te. Allora non sono liscio e setoso, ma divento crespo, riccio e tutto rugoso… Le mie foglie accartocciate sono da pieghe tutte increspate, sembro un poco spettinato come un tipo ricercato.

Shiro: E io, in quale forma ti devo preferire?

Cavolo: Impara a conoscermi come tu vuoi, liscio o arruffato sono sempre io, un cavolo serio e un pochino pomposo, rotondo e duro, quasi globoso, un pallone vegetale che non rimbalza e non fa male, che rotola un poco fino al tuo piatto portando un sapore che impregna palato e olfatto…. Poi quando conosciuto mi avrai, di certo tu non mi scorderai e da bambino e da grande mi avrai come compagno nelle pietanze della mensa familiare, nella scuola, durante le vacanze e altrove. Sono ovunque utilizzato e strausato in ogni dove. In Russia, in Africa e perfino in Cina!

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Shiro: Sono d’accordo! Ma per conoscerti meglio ti vorrei pregare almeno una volta di farti sfogliare. Apri dunque una o due foglie per farmi incuriosire e poco a poco farti scoprire, così poi di certo qualcuno ti raccoglierà e in pentola ti metterà.

Cavolo: Nel piatto ad altre vivande  mi avvicinerò per uno scambio di sapore, non dimenticando certo l’odore ma, parola d’onore, ingentilendo il gusto secondo ricette ben collaudate dalla nonna tramandate. Però, prima di proseguire, dalla mamma fatti dire di quando i bambini sotto noi cavoli si facevan trovare al mattino, al risveglio, nei tempi in cui la gente ancora andava nell’orto.

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Testi di Marinella Canale e disegni di Clorinda Baldi, con il coordinamento editoriale di Enrica Baldi.

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