Il bambino e l’adulto
“tenera mente – onlus” nel giorno anniversario della nascita di Maria Montessori t’invita a leggere questa sua pagina sulla diversità di ritmo nei movimenti di adulti e bambini, da cui molte incomprensioni nascono… condividila con i tuoi amici!
IL BAMBINO E L’ADULTO
“Arrivare a un fine con l’azione più diretta, quindi nel minor tempo possibile, è nell’adulto una specie di legge naturale, che egli chiama appunto “legge del minimo sforzo”. E, vedendo il bambino fare grandi sforzi per compiere un’azione inutile e che l’adulto potrebbe compiere in un attimo e con assai maggiore perfezione, egli è tentato ad aiutarlo, quasi cancellando uno spettacolo che lo turba. (…)
Se il bambino cerca di pettinarsi, l’adulto invece di provare una specie di beatitudine per questo tentativo meraviglioso, si sente assalito nelle sue leggi costitutive: vede che il bambino nel pettinarsi non fa né bene né presto e non arriverà a raggiungere lo scopo: mentre egli, l’adulto, può farlo presto meglio di lui. Allora il bambino che sta compiendo con delizia questa azione costruttiva della propria personalità, vede l’adulto, questo essere alto fino al soffitto, potente oltre ogni limite, contro cui non può lottare, che gli viene vicino e gli toglie il pettine dalle mani dicendo che sarà lui a pettinarlo. (…) Ogni tentativo del bambino resta spezzato. L’adulto è irritato non solo dal fatto che il bambino cerca inutilmente di compiere un’azione, ma è irritato da quel ritmo, da quella maniera diversa di muoversi.
Il ritmo non è come un’idea vecchia che si può cambiare o un’idea nuova che si può capire. Il ritmo del movimento fa parte dell’individuo, è un carattere insito in lui, quasi come la forma del corpo. (…) L’adulto cerca come per inconscia difesa di impedire che il bambino faccia questi movimenti lenti, giusto come scaccerebbe irresistibilmente una mosca innocua che gli desse fastidio. (…)
Quando nel movimento del bambino c’è lentezza, allora egli irresistibilmente interviene con la sostituzione. Così, invece di aiutarlo nei suoi bisogni psichici più essenziali, l’adulto si sostituisce al bambino in tutte le azioni che questi vorrebbe compiere da sé, chiudendogli ogni via d’attività e diventando il più possente ostacolo allo svolgimento della sua vita. (…) Chi avrebbe mai supposto che questo aiuto inutile dato al bambino, è la prima radice di tutte le repressioni e perciò dei danni più pericolosi che l’individuo adulto può arrecare al bambino?”
Maria Montessori, Il segreto dell’infanzia, Garzanti, pagg. 118-119
Vedi anche:
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